Truckstop
Souvenir
Under a Big Blue Sky (Truckstop Souvenir 2009) |
Il consiglio
che su
queste
stesse
pagine
chiudeva
la recensione
di Leave
Nothing
Behind,
cd d'esordio
dei Truckstop
Souvenir,
quello
cioè di
riprovarci
con un
supporto
strumentale
più consistente,
evidentemente
non deve
essere
stato
seguito.
Under
a Big
Blue Sky,
seconda
prova
discografica
del duo,
si muove
infatti
sulla
falsariga
del precedente
lavoro,
presentando
più o
meno immutate
le stesse
sonorità
e lo stesso
scarno
tappeto
strumentale
basato
sulla
chitarra
di Dennis
James
e sul
violino
di Lauryn
Shapter.
Sebbene
il lavoro
strumentale
dei due
venga
arricchito
a volte
da un
pianoforte,
un contrabasso,
un banjo,
una viola,
un violoncello
e, addirittura,
da un
quartetto
d'archi
nella
conclusiva
Rodeo,
pochi
sono i
sussulti
che i
brani
del disco
(undici,
più una
breve
ghost
track
strumentale),
immersi
in una
rilassata
e rilassante
miscela
di country
tradizionale
e folk,
riescono
a dare
all'ascoltatore.
Unica
piacevolissima
eccezione
For
The Coal,
brano
dedicato
a Maria
Gunnoe,
una donna
che negli
Appalachi
combatte
la propria
battaglia
contro
una pratica
che dagli
anni Settanta
si effettua
da quelle
parti:
la rimozione,
a colpi
di esplosivo,
delle
cime delle
montagne
al fine
di facilitare
l'estrazione
del carbone.
La denuncia
cantata
con passione
in questo
brano
vale,
da sola,
il prezzo
del biglietto.
Il resto,
lo confesso,
è di difficile
assimilazione.
(Silvano
Terranova)
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